Innalzata per volere del biellese Sebastiano Ferrero, Generale delle Finanze di Lodovico il Moro, e dei figli, i Cardinali Giovanni Stefano, Bonifacio, e Agostino Vescovo di Vercelli. La posa della prima pietra avvenne nell'anno 1500 e fu compiuta da Gio. Stefano Ferrero il futuro Cardinale di Bologna: gettò uno scudo d'oro sulla prima pietra e lo riprese per donarlo ad Eusebio il magistero fabbricatore. Venne restaurata nel 1866-67. La primitiva facciata, meravigliosa nella sua semplicità, adorna di cotti, di pinnacoli e di ventarole con le armi dei Ferrero, fu sostituita nel 1885 con l'attuale, di gusto assai discutibile, ideata dal geometra Andrea Bona di Vercelli. Nel transetto destro vi sono le tombe dei La Marmora; tra queste hanno scelto il loro eterno riposo il generale Alfonso La Marmora ed Alessandro, il fondatore dei Bersaglieri. Il busto del Generale Alberto La Marmora è di Vincenzo Vela. Le statue sulla porta d'ingresso alle tombe, raffiguranti la Fede, la Speranza e la Carità sono del Tabacchi. Nella Cappella terminale della navata destra vi è la tavola dell'Assunta, capolavoro di Bernardino Lanino (1543).
