Descrizione
Nel mese di luglio prende vita la prima edizione di “Sogno di una notte al Chiostro”, una rassegna di appuntamenti culturali “en plein air” pensata per valorizzare il suggestivo Chiostro di San Sebastiano attraverso il teatro, la musica e la narrazione. Questo luogo, parte dell’antico complesso rinascimentale sorto nel XVI secolo, rappresenta uno dei gioielli architettonici della città, testimone di secoli di storia religiosa e civile, oggi restituito alla comunità come spazio di cultura e bellezza.
Il programma alterna spettacoli e concerti, con artisti di rilievo e proposte che uniscono intrattenimento, riflessione e poesia. Il Chiostro diventa così palcoscenico ideale per un incontro ravvicinato con il mondo dell’arte nelle sue diverse forme, in un dialogo armonioso tra passato e contemporaneità.
Un intreccio di linguaggi e sensibilità
Il viaggio di “Sogno di una notte al Chiostro” prende avvio con “Golem, creatura creante” di e con Diana Höbel, un monologo che attraversa i secoli e la scienza, dal mito ebraico dell’uomo d’argilla fino all’intelligenza artificiale. Uno spettacolo divulgativo e poetico, che mescola teatro, musica e domande profonde sul futuro della creazione umana e non umana. Il 17 luglio sarà la volta di Arianna Porcelli Safonov con “Alimentire”, un monologo comico e tagliente sulla confusione contemporanea legata al cibo, alla cultura alimentare, all’ignoranza a tavola e alle derive del marketing. Uno spettacolo che diverte e fa riflettere, con lo stile dissacrante e acuto che contraddistingue l’autrice del blog “Madame Pipì”.
Il Chiostro di San Sebastiano diventa poi il protagonista di una trilogia notturna curata dall’Accademia Perosi. Il 18 luglio le candele danzeranno con gli archetti del Quartetto Delirium, creando quel fenomeno ottico-musicale dove la fiamma e il suono sembrano nascere dalla stessa sorgente di energia: “Quartetto a lume di candela”. È la magia dell’intimità collettiva, quella che solo certi luoghi sanno offrire, spazi che hanno imparato ad accogliere ogni
forma di umanità. Ma è il 24 luglio che riserva la sorpresa più cinematografica: “Renoir c’est moi” promette di essere un viaggio nel tempo e nello spazio, dalla New York degli anni Ottanta ai saloni parigini dell’Impressionismo. Un contrabbassista, una galleria d’arte, “Le bagnanti”: gli elementi di un puzzle che solo la musica dal vivo può comporre. Qui il thriller diventa contemplazione, l’ossessione si fa arte, e il chiostro si trasforma in quella galleria d’arte che la
dominazione napoleonica aveva negato. Chiude il cerchio, il 30 luglio, un pianorecital al chiaro di luna. Chopin e Debussy sotto le stelle, in un luogo che ha conosciuto preghiere monastiche, marce militari, cure caritatevoli e lezioni scolastiche. La luna come riflettore naturale, la notte come quinta teatrale, la storia come sottofondo silenzioso.
Il 20 luglio Raffaella Romagnolo, finalista al Premio Strega 2024, propone una toccante lezione-spettacolo: “Aggiustare l’universo – Corso base per principianti volenterosi”. Accompagnata dall’attrice Veronica Rocca, l’autrice riflette sul potere dell’insegnare e dell’imparare, come atti di ricostruzione dopo le grandi fratture della storia, in particolare la Shoah.
A concludere la rassegna, il 31 luglio, Davide Ingannamorte porta in scena “La guerra dei giovani”, un monologo toccante e visivamente suggestivo, prodotto da Storie di Piazza. Attraverso la narrazione, il teatro di figura e il linguaggio poetico, lo spettacolo restituisce voce e memoria ai giovani Alpini, attraversando guerre e generazioni, tra trincee, viaggi e paesi in festa.
Il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Sara Gentile, spiega: “Il titolo che ho scelto per questa rassegna è un chiaro omaggio all’opera di Shakespeare, ma è anche una dichiarazione d’intenti: evocare l’incanto e le suggestioni che solo una notte d’estate può generare. Questa rassegna nasce con l’obiettivo di rianimare il Chiostro di San Sebastiano come cuore pulsante del centro cittadino, restituendolo alla comunità come spazio vivo e accogliente. Con il teatro, la musica e la parola, vorrei che questo luogo scoprisse una nuova stagione di vitalità culturale, con una forte vocazione alla contemporaneità e all’incontro: farsi crocevia di emozioni, pensieri e relazioni, dove le persone possano ritrovarsi e riconoscersi attraverso la bellezza della condivisione e dell’arte.”
In allegato il programma.